Laboratorio-a

Giulietta Spider

Una Alfa Romeo Giulietta Spider celeste del ’59 ha fatto gli occhi dolci dalla vetrina di un negozio di auto di fronte alla Darsena di Milano.
Per circa sei mesi, qualche anno fa. Poi un bastardo l’ha portata via, l’ha voluta per se. L’ha sottratta proprio a noi, che almeno una volta alla settimana ci prendevamo un bagel salmone e avocado in Sant’Eustorgio e andavamo a mangiarlo guardandola dritta nei suoi meravigliosi occhi anni cinquanta, immaginati dal grande Franco Martinengo per Pininfarina. Era li ferma, ma non immobile. Le sue curve sinuose, sportive e sensuali. Ruffiana e maliarda, ci trasmetteva tutta la sua spavalda eleganza. I suoi racconti di gite sui laghi o sulla Riviera Ligure, le sgommate di fronte a Piazza della Scala, i baci segreti di intrepidi amanti appoggiati alle sue sellerie di pelle in pieno fiore. Quanti sogni con lei. Ora che “lui” l’ha portata via dai nostri sguardi ci dobbiamo accontentare di vederla al cinema o in tv. Ma i sogni non ce li porta via nessuno.

Osservate con quanta previdenza la Natura, madre del Genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. La vita umana non è altro che un gioco della follia. Il cuore ha sempre ragione.

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