Pièce unique
Massimo de Carlo è un gallerista visionario. Uno che con l’arte ci fa l’amore. Uno che gestisce collezioni private importantissime, ma al contempo vuole condividere bellezza col mondo. Arte come linfa vitale. Si è appena inventato una cosa importante.
Tutti possono guardare dentro, perché il vetro è stato selezionato per non creare nessun riflesso. L’ambiente è ridotto all’essenziale, i muri sono stati scavati fino a far emergere le pietre in calcare, (poi sbiancate) e sul soffitto si scorgono le travi a sostegno del piano superiore.
È tutto un lavoro di sottrazione, quello che caratterizza la galleria parigina Pièce unique, in rue de Turenne, nel cuore del Marais. Tanto che le opere in esposizione sono solo una: un pezzo unico, appunto. Fino al 27 febbraio sarà Clay Baby (m.l.) dell’artista californiana Kaari Upson.
De Carlo ha ripreso l’idea dal celebre Lucio Amelio, che negli anni ’70 portò in Italia alcuni dei nomi più importanti dell’arte contemporanea. De Carlo ha dichiarato a Le Monde «Le gallerie non smettono di crescere», acquisiscono sempre più opere, arrivano a standard «pachidermici». Questa fa l’opposto: «ristabilire una relazione speciale tra l’arte e chi la osserva».
Bravo. Bello!