Bei tempi i nostri!
Visto che qui si produce si produce si produce, ma di soldi ce ne sono pochi e spesso e volentieri tutta questa produzione porta a un grave danno ambientale, ecco che la gente fa nascere i fenomeni in modo autonomo. Perché le rivoluzioni, as usual, arrivano dalla base.

E’ uscito da poco un bel pezzo su Repubblica a firma della nostra amica Serena Tibaldi, abile narratrice del favoloso mondo della moda. Lei è una capace, con maestria e piglio sagace, di raccontare di luci, arti, mestieri, fenomeni e storie di un pianeta che tanto effimero può sembrare, ma che in realtà muove la bellezza di oltre 90 miliardi di dollari ogni anno.

Il reportage della Tibaldi parla di un fenomeno che sta avendo sempre più clamore: il reselling.

Ci affascina da morire. L’acquisto di capi usati, con una storia, ma super attuali e da potere indossare al volo, nella quotidianità sta andando fortissimo. Si pensi solo che nel 2019 il settore valeva più o meno 7 miliardi e si prevede che nel giro di tre anni possa arrivare a 36 miliardi di dollari. Cifre forti. Un concetto che va oltre al vintage, ma che guarda a un valore economico e perfino ambientale. Ci sono diverse piattaforme di vendita e proposte, alcune addirittura dei brand e delle Maison stesse. E ora è nata pure una patinatissima rivista: Display Copy.

Ma sta storia va raccontata bene e fino in fondo, quindi ecco il link a Repubblica.