Laboratorio-a

Volgare eloquenza

Un libro che sfiora la politica ma non è politico. Un tracciato della nostra epoca.

“Oggi, in un’epoca che si propone come post-ideologica le emozioni si sostituiscono alle idee. Dappertutto si sente parlare di post-politica e post-verità. Perché qualcuno sta cercando di farci credere che parole come politica o verità (nel senso di realtà verificabile) siano ormai superate.” Partendo da questo sconsolato presupposto, Giuseppe Antonelli offre un excursus sulle distorsioni del linguaggio della politica oggi. Dal paradigma del rispecchiamento (votami perché parlo male come te) alla narrazione che prende il sopravvento sull’argomentazione, dalla perdita del DNA linguistico (i discorsi dei politici non lasciano più indovinare la loro appartenenza politica) alla deriva comica (la brillantezza di una battuta di spirito è più apprezzata di qualsiasi ragionamento).

Si può arrivare a parlare di un populismo linguistico, che sempre più ci attanaglia e rischia di farci andare fuori strada. L’importanza della comunicazione quotidiana passa anche da qui. Il valore fondamentale delle parole e della loro pronuncia dovrebbe essere come l’ossigeno. Imprescindibile.

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